Legalità

Gustatevi il video di Crozza.

“…è tutto meravigliosamente legale…”
già, perché una volta spenti i riflettori a questa gente non succederà nulla, continueranno a brigare nel ventre molle dello stato e a 50 anni prenderanno il ricco vitalizio che si sono assegnati mentre introducevano il ticket per i disabili. Come vorrei portarli tutti nelle miniere del sulcis….

Bearzot

Mopani mi manda un messaggio che è talmente bello che non posso che ricopiarlo integralmente:

"Non è vero che italiani come Bearzot non ne nascono più. È vero invece che nascono quasi sempre negli stessi posti: vicino a un confine.

Là dove dell’italianità, evidentemente, arrivano solo gli effluvi e non le pestilenze. Italiani di confine erano i piemontesi Cavour e Gobetti, il trentino De Gasperi e – per rimanere nel paradiso ristretto dei commissari tecnici campioni del mondo – l’alpino torinese Vittorio Pozzo. Dell’italiano di confine, Enzo Bearzot da Aiello del Friuli aveva tutte le caratteristiche, a cominciare dal cattivo carattere che è tipico, diceva Montanelli, di chi un carattere ce l’ha.

Nella patria dei vittimisti che scaricano di continuo le proprie responsabilità, lui era uno che si assumeva spesso anche quelle degli altri. Proteggeva i suoi miliardari in mutande come un papà. Ma non come un papà moderno e cioè dando loro sempre ragione. Sapeva ascoltarli, sgridarli e poi aspettarli, per mesi o per anni come con Paolo Rossi, trasmettendo sicurezza a quei cuori fragili. Nella patria dei disfattisti seppe raccogliere i cocci di un ambiente distrutto dal calcio-scommesse e trasformare le polemiche con la stampa in benzina reattiva. Nella patria dei cinici impose una sua visione romantica del calcio, senza però mai dimenticarsi che il contropiede non è una parolaccia ma l’essenza di una nazione che, dal Piave al Bernabeu, in contropiede ha vinto tutte le battaglie reali o metaforiche della sua storia.

Nella patria dei raccomandati lui, ex capitano e tifoso del Toro, penalizzò in Nazionale le bandiere granata a beneficio delle maglie juventine che aveva combattuto all’ultimo sangue in tanti derby. Nella patria dei gerontocrati lanciò Rossi e Cabrini a vent’anni e Bergomi a diciotto nella finale Mundial. E, quel che più conta, nella patria degli opportunisti non trasse alcun vantaggio dall’impresa spagnola che fece di lui e della sua pipa l’icona di almeno due generazione di italiani. Finita l’avventura in azzurro non gironzolò per talk show, non firmò contratti pubblicitari o di consulenza, anche quando per molti club sarebbe stato un onore potersi fregiare della sua collaborazione. Semplicemente si mise da parte, con un senso impeccabile dell’uscita di scena, senza aggrapparsi alla coda filante della gloria perché non ne aveva la nostalgia né il rimpianto. Gli era più che sufficiente serbarne il ricordo."

grazie Mopani

chi ha paura degli OGM?

"non temo la pistola ma l’uomo che la impugna"

Da parecchio tempo a questa parte i giornali hanno altro di cui parlare e quindi ne approfitto per fare, "in tempi non sospetti", un pò di divulgazione.

Correva l’anno 1928 e il signor L. J. Stadler cominciò ad irraggiare (bombardare con radiazioni) semi di cereali.
Lo scopo era quello di indurre mutazioni genetiche per ottenere nuove qualità di piante; la tecnica era piuttosto grezza: si esponevano alle radiazioni i semi inducendo così una mutazione genetica del DNA assolutamente casuale e incontrollata e poi si seminavano per vedere cosa ne veniva fuori.
La stragrande maggioranza dei casi era fallimentare perché i semi morivano o generavano aberrazioni ma, sulla quantità, ogni tanto veniva fuori qualcosa che veniva ritenuto buono.
E così si è andati avanti per settant’anni producendo e commercializzando oltre 2.200 varietà mutanti.
Grano, riso, girasoli, orzo, piselli, cotone, fagioli, patate e oltre 48 tipi di frutta tra cui banane, mele, albicocche, pesche e pere.
Alcuni esempi:
Il grano duro varietà Creso e i suoi derivati rappresentano circa il 90% della produzione italiana; tale varietà fu ottenuta nel 1974 irradiando con raggi X la varietà "Cappelli". Insomma possiamo dire che da almeno 30 la maggior parte degli italiani sta mangiando pasta prodotta con un grano modificato geneticamente.

Il pompelmo rosa è stato ottenuto nel 1970 (varietà Star Ruby) sempre irradiando semi di un altra varietà e poi, irradiando ulteriormente si ottenne quello che oggi rappresenta circa il 75% della produzione Texana, la varietà Rio Red.
L’elenco dei prodotti è lunghissimo ma vi basti sapere che quando vi fate una pizza e una birra, molto probabilmente state mangiando quasi tutta roba modificata geneticamente negli ultimi 30 anni.

Adesso che sapete queste cose forse potete affrontare con più consapevolezza una discussione sugli OGM.

citazioni

rubo una frase di Roby in merito al sentimento popolare alimentato da governo e media. (anche perché ho sentito poco fa l’ennesimo lancio via radio: "bisogna far crescere i consumi.")

"..Nessuno che si interroga sull’impossibilità di aumentare i consumi nei prossimi decenno senza fa implodere il pianeta, tutti lobotomizati dall’ideologia della crescita infinita"

di mio posso solo aggiungere che Gaia ha i suoi anticorpi, la vita proseguirà anche senza l’uomo.

storiella

Alla cerimonia di chiusura di un master in business management fece uno strano intervento un autorevole personaggio.

Dopo aver salutato i presenti, l’oratore mise sul tavolo un grosso vaso di vetro; poi prese un canestro di pietre grosse come un pugno, ne scelse attentamente alcune e le mise con cura dentro al vaso fino a che non ne entrassero più. alzò gli occhi e chiese alla platea

-"secondo voi è pieno?"

Dal pubblico incerto si levarono poche e contrastanti risposte.

L’oratore non disse nulla ma mise sul tavolo una cesta di ghiaia grossa e, agitando il vaso, riuscì a metterci dentro parecchia di quella ghiaia. Di nuovo chiese:

-"secondo voi è pieno?"

Questa volta si levarono molti no.
L’oratore prese quindi un secchio di sabbia e, ripetendo l’operazione, ce ne infilò ancora molta, facendo in modo che occupasse tutti gli spazi liberi.

-"cosa ci insegna questo?" domandò quindi.

Un brillante studente alzò la mano e disse: "ci insegna che per quanto piena possa sembrare la nostra agenda c’è molto spazio per altre cose."

– "No." rispose l’oratore,
"ci insegna che se io non le avessi messe per prime, le pietre grosse, non sarei più  riuscito a mettercele; naturalmente a meno di svuotare tutto.
Vede giovanotto, consideri il vaso come la sua vita e scelga bene quali sono le cose veramente importanti per lei. Ecco queste sono le sue grosse pietre. Si ricordi sempre di metterle prima di tutto il resto."

salutò la platea ammutolita ed uscì.

Splinder Story

A fine giugno, preparandomi per le vacanze estive, ho deciso di attivare la possibilità di postare sul blog testi e foto direttamente via mail o cellulare.
A tale scopo ho anche attivato l’opzione Pro, a pagamento, per disporre di più spazio per le immagini che volevo inviare dalle ferie in tempo reale.
Ho fatto varie prove ma il servizio non funzionava e dopo alcuni tentativi di coinvolgere l’assistenza di Splinder sono partito senza pensarci su. Ogni tanto mandavo una mail di prova per vedere se qualcosa si era mosso, ma nulla.
Rientrato poi, con calma, il mese scorso ho dato disdetta all’opzione Pro rassegnandomi e rimandando il tutto alle prossime vacanze.

Oggi, incredibilmente, è stata pubblicata una mail spedita (osservate il post precedente) il 26 agosto !!!

che dire: tempismo perfetto.

visioni

Un articolo, su Le Scienze di questo mese, viene sintetizzato così: "Gli scienziati hanno finalmente convinto il silicio ad emettere luce laser ".
Dopo averlo letto ci ho dormito un paio di notti e sono stato colpito dall’immagine di fasci di fibre ottiche direttamente interconnesse a microchip, il che significa che nel giro di 5-10 anni potrebbero scomparire i supporti rigidi con cui sono fatti la maggior parte dei componenti che usano il rame per scambiarsi informazioni.
Sarà… ma a me questo filone della ricerca sembra promettente. Peccato che non dirigo un fondo di venture capital.

fondamentalismi: sapone addio

dopo una piacevole chiaccherata con un orientale saggio (l’ordine degli aggettivi non è casuale) ho ulteriormente inasprito la mia ostilità verso la cosmesi e i cosmetici.
sintetizzando: "la pelle è un organismo vivo ed autosufficiente; in condizioni di normalità non ha bisogno di supporti. L’idea che creme e lozioni nutrano la pelle è sbagliata, il loro effetto è diametralmente opposto."

sono 15 anni che mi rado solo con acqua e sono circa 8 che mi deodoro con allume e uso solo sapone di marsiglia.
Da 3 settimane ho cominciato a lavarmi esclusivamente con acqua ed un robusto guanto di crine con cui sfregare vigorosamente la pelle limitando il sapone ad alcune zone del corpo che effettivamente ne abbisognano.

vedremo quest’estate come reagirà la mia pelle.